REGGIO EMILIA – La risposta era in un guanto. Lì c’erano tracce del Dna che i Ris hanno isolato e confrontato con quelli delle persone con precedenti inserite nelle banche dati. Il guanto trovato a bordo dell’auto abbandonata dai rapinatori assieme ad arnesi da scasso, a un disturbatore di frequenze per cellulari, a una paletta della protezione civile, a pettorine di qualsiasi tipo per fingersi tecnici di Iren o dell’Arpa, carabinieri, poliziotti o vigili urbani. E poi c’era lo spray al peperoncino, su quell’Audi A3. Lo avrebbero usato per stordire, narcotizzare e poi derubare poveri anziani che si erano fidati di quella coppia dalla parlantina sciolta e dal fare educato facendola entrare in casa. I fratelli Angelo Cristian e Luciano Narcisio, 42 e 46 anni, entrambi residenti nel torinese, sono stati arrestati per furto aggravato e rapina: secondo i carabinieri di Reggio sono loro i responsabili dei tre raggiri ai danni di quattro anziani avvenuti lo scorso novembre tra Reggio e Quattro Castella, ma il numero degli episodi a loro carico protrebbe salire presto. Le indagini proseguono in tutta la Regione, a cominciare dalla vicina Modena da dove sono arrivate denunce per colpi messi a segno con modalità identica.
Quel 22 novembre a Reggio una 92enne era stata derubata di denaro e di un libretto postale; una coppia di coniugi 85enni era stata narcotizzata con lo spray e saccheggiata di gioielli in oro, e la stessa cosa era accaduta a un 83enne, che a causa dello stordimento da spray era rimasto semisvenuto per una mezzora. Poi era rinvenuto e aveva capito: mancavano da casa tutti i suoi monili. Un valore importante ma soprattutto i ricordi di una vita, tra cui la fede nuziale della moglie morta qualche mese prima. Proprio dopo questo terzo e ultimo episodio i carabinieri erano riusciti a intercettare l’auto con a bordo i due banditi. C’era stato un inseguimento ad alta velocità, poi i malviventi avevano deciso di abbandonare vettura e bottino fuggendo a piedi. La refurtiva quindi, per un corrispettivo di 50mila euro, era stata recuperata e riconsegnata subito, ma le indagini erano proseguite, tra controllo delle telecamere e accertamenti tecnico-scientifici, per arrivare ai responsabili. Fino ad ora. All’alba i fratelli sono stati ammanettati. Una terza persona, la proprietaria dell’auto, è stata denunciata.
La refurtiva recuperata dai carabinieri
Reggio Emilia carabinieri arresti Torino truffe anziani furti anzianiFurti e truffe, i carabinieri agli anziani: “Non aprite la porta a sconosciuti”. VIDEO