REGGIO EMILIA – Lo scorso novembre ci eravamo occupati dei furti crescenti di marmitte catalitiche, molto ambite perché composte da metalli dalla cui vendita, sul mercato nero, si possono ricavare cifre considerevoli. Ora, però, si sta affermando una nuova frontiera ai danni delle auto in sosta: le attenzioni dei malviventi si stanno, infatti, concentrando sulle batterie delle vetture elettriche o ibride. L’allarme lo ha lanciato di recente Federcarrozzieri, parlando di un vero e proprio boom di furti a livello nazionale registrato nei primi mesi del 2023. A Reggio per ora gli episodi sono pochissimi e il fenomeno non desta preoccupazione, ma i proprietari di queste vetture sono comunque in allerta.
Ad agire sono bande costituite da mani esperte, visto che non si tratta certo di operazioni agevoli: per arrivare dove vengono sistemate le batterie bisogna, in alcuni casi, tagliare tutti i cavi elettrici della macchina oltre al telaio sotto i sedili, che vengono smontati. Azioni sofisticate che vengono peraltro compiute nel giro di pochi minuti.
I pezzi rubati hanno un valore sul mercato che oscilla tra i 5mila euro (se si tratta di un’utilitaria) e i 10mila euro nel caso di Suv e macchine elettriche di lusso.










