REGGIO EMILIA – Su un social network uno dei componenti della banda aveva pubblicato un video in cui ostentava, con fare da spaccone, una distesa di banconote prevalentemente da 100 e da 50 euro. Soldi frutto dell’attività illecita.
Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni delle persone coinvolte nell’indagine sono stati sequestrati complessivamente 60mila euro oltre a orologi di pregio acquistati – ritengono gli inquirenti – con il denaro ricavato dalle vendite del materiale rubato.
Le indagini erano scattate nel luglio del 2019: tutto era nato da una denuncia sporta dalla Rcf ai carabinieri della stazione di Santa Croce, guidata dal maresciallo Olindo Varratta. Ai dirigenti dell’azienda risultavano ammanchi dai propri magazzini oltre a irregolarità nei propri inventari. Indagini durate oltre due anni, coordinate dal sostituto procuratore Giacomo Forte: gli investigatori sono ricorsi a intercettazioni telefoniche, ambientali e a telecamere nascoste.
Una di queste, ad esempio, ha documentato uno dei componenti della banda ed ex dipendente della Rcf occultare, nell’area cortiliva dell’azienda, tra i cassonetti dei rifiuti, dei prodotti appena sottratti dagli scaffali per poi recuperarli in un secondo momento. Tra i video diffusi in rete da un altro dei membri della banda anche l’assemblaggio di un impianto acustico con pezzi fatti sparire dall’azienda di Mancasale.
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