REGGIO EMILIA – Le indagini sull’incendio doloso della scorsa notte in centro a Reggio sono appena iniziate ma pare di capire che l’episodio non sia da ricondurre alla criminalità organizzata. Ma che significato possono avere, invece, i diversi roghi dolosi che negli ultimi tempi si sono verificati sul territorio?
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Era il settembre 2013 quando l’allora procuratore capo di Reggio Giorgio Grandinetti disse che nel territorio, negli ultimi 12 mesi, si erano verificati 40 incendi di probabile matrice dolosa. “E’ il classico reato-spia”, aggiunse Grandinetti. Avremmo capito meno di due anni dopo, grazie all’inchiesta Aemilia e al successivo processo, cosa ci fosse dietro buona parte di quegli episodi: si trattava di avvertimenti, minacce, tentativi di estorsione e ricatti. Messaggi in codice ‘ndranghetista.
Prima il processo Aemilia, poi inchieste come Grimilde e Perseverance hanno assestato colpi durissimi alla criminalità organizzata. Dalla fine del processo Aemilia, tre anni fa, si contano però altri venti roghi dolosi. Tre di rilievo solo negli ultimi tre mesi: l’incendio di inizio agosto a Reggiolo che ha distrutto l’auto di Pasquale Muto, avvocato di Giuseppe Iaquinta proprio nel processo Aemilia; le fiamme del 2 settembre che sempre a Reggiolo hanno avvolto un suv Nissan X Drive di proprietà di un 45enne imprenditore edile di origini campane; l’incendio di pochi giorni fa a Fabbrico, dove è andato bruciato il furgone in uso a un’azienda edile intestata a due fratelli di origine cosentina.
Sicuramente non tutti questi venti incendi rientrano in un contesto di criminalità organizzata, e la prudenza consiglia di non trarre conclusioni affrettate. La Prefettura e le forze dell’ordine hanno gli occhi aperti. Quest’anno il prefetto Iolanda Rolli arriverà a 36 interdittive antimafia: quasi quante ne firmò Antonella De Miro in cinque anni. Ma quegli incendi dicono forse che qualcosa si sta muovendo. Che qualcuno non rinuncia agli strumenti dell’intimidazione per affermare la propria forza. Che le famiglie mafiose si riorganizzano per coprire i vuoti aperti dagli arresti e dalle condanne. Il fuoco cova sotto la cenere.
Reggio Emilia 'ndrangheta mafia Aemilia incendi dolosiAltre tre auto distrutte da un incendio doloso in centro a Reggio. FOTO & VIDEO