REGGIO EMILIA – A Milano, in zona Navigli, è quasi una costante. Ma non solo: Monza, Busto Arsizio, Torino, Asti, Livorno, Perugia. Bari, Napoli, Cava dei Tirreni. Giovanissimi che esplodono fuochi d’artificio in centro, tra la gente, nei luoghi affollati della movida. Se si scorrono le cronache degli ultimi mesi e degli ultimi anni si nota come quanto accaduto venerdì scorso a Reggio in piazza Fontanesi non sia un caso isolato, tutt’altro. Le città che abbiamo citato rappresentano solo una parte della mappa di questo fenomeno e sono un esempio dei tantissimi casi che si verificano settimanalmente in giro per l’Italia.
E’ una vera e propria moda che rappresenta anche una sfida, spesso in chiave social, tra gruppi di adolescenti: una pratica che si è diffusa negli ultimi anni e che troverebbe le sue origini nelle periferie parigine con incursioni programmate verso il centro della città. Azioni dunque preordinate con lo scopo di stupire e di creare scompiglio.
A Reggio nessuno si è fatto male, ma altrove nel passato più o meno recente, si sono registrate situazioni di persone colpite da petardi oppure travolte da chi tentava di mettersi in fuga.
Sui fatti di venerdì scorso le indagini sono in capo ai carabinieri, intervenuti sul posto insieme a Polizia di Stato e Polizia Locale. L’obiettivo è innanzitutto di riuscire a identificare i giovanissimi coinvolti, e per questo sono in corso le analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza oltre che dei video diffusi sui social. Presto potrebbero esserci aggiornamenti significativi.
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