GUALTIERI (Reggio Emilia) – “I limiti esistono soltanto nell’anima di chi è a corto di sogni”, ama ripetere il francese Philippe Petit, il simbolo dei funambolismo moderno, l’uomo che nel 1974 attraversò su un filo le torri gemelle di New York.
A lui si ispira Andrea Loreni, 46enne torinese, l’unico funambolo italiano specializzato in traversate a grandi altezze. A Gualtieri ha attraversato piazza Bentivoglio camminando per 100 metri su una corda senza alcuna protezione sotto a una altezza di 20 metri dal suolo. Ha incantato un pubblico numeroso ed eterogeneo, tutto con il naso all’insù, incuriosito e trepidante al tempo stesso, accorso nel paese della Bassa per l’evento inserito nel cartellone di Viaggio a Gualtieri, rassegna di iniziative culturali di vario genere.
Laureato in filosofia teoretica, Loreni ha vissuto in passato in Giappone dove si è avvicinato alla meditazione Zen. In tanti gli chiedono se abbia paura nello svolgere le proprie performance: “Si, la paura c’è, ma va non controllata ma accolta – le sue parole – E dico che è anche un bene che ci sia, perché ti fa restare attento”.
La serata è stata accompagnata da letture eseguite dall’attore e regista Silvio Castiglioni. Un binomio che spiega così a Tg Reggio Riccardo Paterlini del Teatro Sociale: “Sono stati letti brani tratti dal romanzo ‘All’insegna del Buon Corsiero’ di Silvio D’Arzo, dedicato alla misteriosa figura di un funambolo nell’Emilia del ‘700”.
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