REGGIO EMILIA – “Ci hanno sgamato”. Sono le 17.42 quando arriva la notifica sul gruppo WhatsApp “G.A.A. Reggio e d’intorni”, dove G.A.A. sta per “gruppo avvistamento animali”. E i membri ancora non sapevano che sull’attività della chat, ieri con 1.025 partecipanti, ora anche la Questura ha acceso un faro con accertamenti affidati alla Digos.
Sono passati appena dodici minuti da quando Reggionline ha pubblicato la notizia dell’esistenza di un gruppo che segnala posti di blocco e controlli di polizia a Reggio e provincia attraverso un linguaggio in codice per cui gli uomini in divisa diventano “unicorni”, “giraffe” o animali fantastici in generale. Da quel momento si scatena una vera e propria fuga che falcia il numero dei membri dai 1025 iniziali ai 648 attuali. Un calo drastico avvenuto già nella prima ora registrando 151 partecipanti in meno.
Alcuni dei messaggi che si avvicendano nelle ore successive esprimono cordoglio, ad esempio: “E’ stato bello ragazzi” o “Addio amici, addio“. Altri stupore: “Ma quindi scusate, questo non era un gruppo di avvistamento animali?“. Comunque sia, tra chi rimane e chi prima di uscirsene vuole lasciare un ultimo saluto, la presa di distanza passa attraverso l’invio di uno sticker, niente più che un’immagine in miniatura condivisa in chat, che respinge persino le proprie azioni personali. Nel frattempo anche l’amministratore interviene dicendo che è “molto deluso” da “personaggi di dubbia onestà intellettuale” che avrebbero utilizzato “in questo modo il gruppo”. “Mai – conclude – mi sarei aspettato tali comportamenti“. Poi si dissocia esplicitamente spiegando che ne prende “le distanze non abitando più a Reggio”. Nella chat si perdono le sue tracce poco prima delle 20, quando abbandona il gruppo.
Viene da domandarsi, allora, se nei mesi passati all’amministratore in questione sia sfuggito l’invio di foto e video che ritraevano posti di blocco. A maggior ragione vista l’esistenza di un altro gruppo WhatsApp creato il 23 novembre 2020 oggi con lo stesso nome, le stesse indicazioni, le stesse fantasiose segnalazioni e lo stesso admin: sempre lui. Qui i membri sono oltre 900 e si avvistano alla rotonda di ingresso dei Petali “due triceratopi arrabbiati”, che credevamo estinti. Ma anche in questo caso, dopo l’uscita della notizia, arriva un messaggio del noto admin volto sottolineare la creatività del gruppo, seguito da un nuovo cambio al vertice.
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