GUASTALLA (Reggio Emilia) – Un meccanismo complesso e ormai collaudato, quello delle frodi carosello. Un meccanismo che ha consentito a cinque persone, tre residenti nella Bassa reggiana e due in Calabria, di evadere l’Iva per un milione 100 mila euro attraverso la commercializzazione di 197 veicoli.
E’ quanto accertato dalla Guardia di Finanza di Guastalla. Le verifiche fiscali sono scattate dopo che una società con sede amministrativa nella Bassa era stata al centro dell’indagine Billions, coordinata dalla Procura di Reggio, indagine che aveva svelato l’esistenza di un’associazione a delinquere dedita alle frodi fiscali, ai delitti in materia tributaria e ai reati correlati quali riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta.
Questa società era di fatto una ‘cartiera’, esisteva solo sulla carta, il suo scopo era quello di emettere fatture e di maturare credito d’imposta. Risultava un evasore totale. Nel meccanismo fraudolento erano coinvolte altre due realtà: un’ impresa apparentemente in regola con il fisco, chiamata in gergo ‘società filtro’, il cui compito era quello essenzialmente di mettere in contatto la cartiera con la società beneficiaria della frode. Con un meccanismo di compensazione dei crediti d’imposta vendeva le auto a un terzo soggetto beneficiario della frode, la cosiddetta ‘società capofila’. Quest’ultima riusciva così a metterre sul mercato i veicoli a prezzi illecitamente concorrenziali e ad abbattere sistematicamente il proprio carico fiscale.
Gli accertamenti hanno poi portato alla luce un ulteriore elemento di frode: una doppia fatturazione. Per ogni fattura emessa per la vendita di un’auto è stata rilevata la presenza di un’ulteriore fattura, emessa da una società comunitaria nei confronti dello stesso cliente e che aveva come oggetto i veicoli fittiziamente acquistati dalla società filtro. Una frode nella frode. I clienti finali sono risultati ignari.
Le fiamme gialle hanno denunciato cinque persone, di cui tre residenti nella Bassa reggiana, che avevano la responsabilità di fatto e di diritto della società venditrice di autoveicoli, e due soggetti calabresi, a capo delle società filtro.
La Guardia di finanza ha chiesto anche alla Procura un decreto di sequestro del valore corrispettivo all’imposta evasa nei confronti della società cartiera.
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