REGGIO EMILIA – Sono tornati in tutta Italia, oggi, gli “scioperi per il futuro”. Studenti reggiani, attivisti del movimento ideato da Greta Thunberg per manifestare a favore dell’ambiente e per spingere la transizione ecologica e il green new deal, si sono mobilitati con un presidio che dal parco “Cervi” si è spostato davanti alla prefettura, al provveditorato e, infine, al Parco del Popolo.
“È stata attuata una modifica costituzionale pochi mesi fa riguardo all’ art. 9 per ampliare la tutela ambientale – fanno sapere i ragazzi di Fridays for Future Reggio Emilia – ma ora, per far fronte al fabbisogno energetico, il Governo ha annunciato la riapertura delle centrali a carbone. Nel bel mezzo di una crisi climatica che diventa sempre più grave. Inoltre, ad aziende inquinanti viene dato il permesso di fare educazione ambientale nelle scuole e nonostante nel Pnrr siano stati inseriti i nuovi istituti TED finalizzati a formare allo sviluppo tecnologico ed ecologico, il programma scolastico viene lasciato ad aziende private, tra cui anche una che fa parte dell’industria bellica”.
Parlando di Reggio Emilia, “presto nella campagna di Gavassa sorgeranno l’impianto di Biometano e proprio accanto la Silk Faw, che andrà a occupare 320mila m² di suolo coltivale. Si fa ecologia con le spese pubbliche (4 milioni di euro) per un prodotto per pochi, andando a cementificare un bene fondamentale come il suolo in una città che ha già l’11% di suolo consumato, molto più della media nazionale (8%). Chiediamo che siano le comunità a prendere spazio nella cura del territorio e nelle decisioni politiche”.












