REGGIO EMILIA – Era in città nei giorni scorsi il capitano Emanuele Bernuzzi, il pilota reggiano entrato a far parte delle Frecce Tricolori. E’ stato ospite del Panathlon all’hotel Astoria.
“Rappresentiamo in Italia e all’estero il sistema paese, la nostra forza armata, i colleghi delle forze armate italiane – le sue parole – Non solo siamo piloti italiani, ma voliamo su un velivolo italiano e questo ci rende particolarmente orgogliosi”. Bernuzzi, 30 anni, è Pony 7, uno dei nove piloti che compongono, insieme al solista, le Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare. All’Astoria ha raccontato del suo sogno, coltivato fin da bambino: a 14 anni l’iscrizione all’istituto aeronautico di Forlì, poi a 18 l’ingresso in Aeronautica e gli studi all’accademia di Pozzuoli. Negli Stati Uniti l’inizio del percorso per diventare pilota militare: “Sono stato assegnato alla linea Eurofighter con il ruolo di difesa dello spazio aereo. Poi l’anno scorso, a marzo, ho partecipato alla selezione interna dell’Aeronautica Militare alla quale possono partecipare alcuni piloti con una certa esperienza e una certa anzianità, che hanno certi requisiti. A luglio sono entrato a far parte delle Frecce Tricolori”.
Ospite del presidente del Panathlon Enrico Prandi nella serata organizzata da Paolo Panciroli, il capitano Bernuzzi ha spiegato come nascono le manovre che ogni volta stupiscono gli spettatori e dei rischi legati a questo lavoro. Ora, sta completando l’addestramento e poi, dal primo maggio, il via della sua prima stagione sulle Frecce. “Questo è un anno particolare per quanto riguarda la stagione acrobatica, saremo impegnati in Canada e Stati Uniti dopo 32 anni. Prima di partire faremo qualche manifestazione in Italia, partiremo a metà giugno, poi rientreremo a settembre”.
Erano presenti anche i genitori, il fratello e la sorella che vivono a San Maurizio, la fidanzata e gli amici di Reggio. Si sono emozionati tutti quando il sindaco Vecchi ha consegnato a Emanuele il Primo Tricolore: “Essere un pilota delle Frecce Tricolori significa prima di tutto far parte di una grande squadra, di una famiglia non solo di piloti ma anche di specialisti, tecnici che lavorano tutti insieme per fare sì che quello che il pubblico vede sia un grande spettacolo”.
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