REGGIO EMILIA – La ricostruzione dell’omicidio di Saman Abbas fornita dal fratello non torna. Ne é sempre più convinto l’avvocato di Danish Hasnain, Liborio Cataliotti, che dopo la testimonianza in aula di martedì è tornato nuovamente a Novellara tra la casa degli Abbas e le serre: “Sono andato per la ventottesima volta sul luogo e mi sono messo sull’uscio della porta di casa Abbas a mezzanotte. Un mio collaboratore è andato a 28 metri, dove inizia la seconda serra. Sottolinea che l’unica fonte luminosa è a 205 metri ed è oggi più potente di quella dell’epoca. Andate e verificate se dall’uscio si possono vedere due facce che sbucano dalle serre, se si può vedere fosse anche al sagoma di una persona con una tuta nera, e se si può vedere la scena di un omicidio che sarebbe comunque stata impedita dalle sagome della mamma e del papà. Andate e vi darete le risposte”.
Impossibile dunque che il ragazzo abbia visto la scena? “Se aveva un binocolo a infrarossi, è possibile”.
Infine il legale sottolinea come il fratello di Saman covasse una forma di animosità nei confronti dello zio Danish e anche nei confronti di due parenti Irfan e fakar, inizialmente indagati e lei cui posizioni sono state poi archiviate: “Specifici e documentati motivi di risentimento”.
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