REGGIO EMILIA – L’inchiesta della procura di Reggio è stata aperta per incendio colposo. Il Comune di Fabbrico ha consegnato ai carabinieri tutta la documentazione richiesta sull’edificio di via Matteotti 15, completamente distrutto dal violento incendio che sabato sera non ha lasciato scampo ai fratellini Talha e Aysha Arshad, di 7 e 8 anni. Si suppone che il rogo si sia originato da una fuga di gas metano: un malfunzionamento del termoconvettore collegato alla rete del riscaldamento. Si attende la relazione tecnica dei vigili del fuoco ma gli accertamenti si preannunciano complessi, perché della casa non è rimasto praticamente più nulla.

L’amministrazione comunale si è attivata per trovare una sistemazione a papà Mohamed, mamma Nargis e ai loro altri due figli di 10 e 15 anni: “Attualmente sono ospiti dallo zio e intendono rimanere dallo zio il tempo necessario per trovare una sistemazione – spiega il sindaco Roberto Ferrari – Questa mattina ci siamo già attivati, c’è una ipotesi per una sistemazione temporanea ma dignitosa, per poter accogliere il papà, la mamma e i due fratelli. Spero nel giro di questa settimana di poter definire il tutto e fare questo primo passo”.
A Fabbrico è il secondo giorno di lutto cittadino. 48 ore dopo la tragedia il paese è ancora incredulo e sconvolto. Sabato sera intorno alle 21,45 i due bambini erano al primo piano. Il padre e gli altri due figli non erano a casa. La mamma era in cortile vicino all’ingresso. Improvvisamente l’inferno. I due fratellini sono morti carbonizzato. Talha è stato ritrovato sul pianerottolo, il corpicino di Aysha era sotto un letto dove la piccola aveva probabilmente cercato di ripararsi. La famiglia ha deciso di non trasferire le salme in Pakistan ma di seppellirle nel cimitero del paese nel quale i due bambini hanno sempre vissuto.
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