BAISO (Reggio Emilia) – Con un fronte di 2,7 chilometri, con 10 milioni di metri cubi di materiale che si muove, nella parte centrale, al ritmo di 20 centimetri al giorno, la frana di Ca’ Lita, nel comune di Baiso, è allo stato attuale l’emblema delle ferite arrecate dai cambiamenti climatici alla catena appenninica regionale. Già noto a inizio del secolo scorso, lo smottamento si è più volte riattivato negli ultimi 5 anni, facendolo in maniera energica due anni fa, quando il territorio di Baiso venne messo in ginocchio da due nubifragi molto pesanti a inizio del mese di giugno.
Oggi, sul cantiere attivo da anni, il presidente della Regione, Michele De Pascale, ha effettuato un sopralluogo. Con lui, oltre all’assessore regionale Mammi, anche il sindaco del paese appenninico, Fabio Spezzani, che ha spiegato come l’inizio dei lavori fondamentali per il contenimento della frana partiranno tra fine giugno e inizio luglio. “Saranno due grandi tranches – le sue parole – che riguardano la parte sommitale, con il completamento e l’unione delle paratie rimaste separate, mentre nel corpo centrale si lavorerà a una serie di grandi pozzi per raccogliere le acque profonde meteoriche e rallentare il flusso della colata”.
Presente anche il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni. “Questa è diventata la frana più emblematica in regione. Già da diverso tempo abbiamo censito i rischi idrogeologici e le necessità del territorio: quando siamo arrivati, c’erano più di 100 movimenti franosi, ora sono 81 grazie a risorse statali, regionali e anche provinciali”.
Ascolta le parole del Presidente De Pascale