REGGIO EMILIA – Al Circolo Tennis Reggio Emilia a Canali è stato presentato il libro “Storie di Serie B”, scritto da Damiano Reverberi, con Andrea Panciroli e il centrocampista della Reggiana Fausto Rossi. Il volume racconta alcune delle storie che hanno caratterizzato la stagione passata e il percorso personale di Rossi nella squadra da quando è arrivato a Reggio. Il libro, oltre al voler celebrare il grande ritorno della Reggiana in Serie B anche grazie alle foto della talentuosa Silvia Casali, ha anche una finalità benefica: parte del ricavato dalla sua vendita verrà infatti devoluto al Mire tramite Curare Onlus.
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Damiano Reverberi: “L’idea pazza nasce dopo Cesena, nasce con un messaggio vocale e ovviamente si complica clamorosamente nel momento in cui una storia che sembrava avere un lieto fine scontato, non diventa una storia con un lieto fine scontato. Se siamo qua siamo contenti che il lieto fine c’è stato. Il volume si compone di diverse storie. Abbiamo cercato di ripercorrere le vicissitudini di Fausto Rossi da quando arriva a Reggio fino a tutto quello che succede dopo, quindi ci sono cenni sulla serie B, ci sono cenni sulla retrocessione, quindi sulla mancata promozione dell’anno scorso e i ricordi più belli quelli attuali, più vivi, che ci auguriamo possano piacere a tutti i lettori”.
Andrea Panciroli: “Ho colto subito la palla al balzo perché mi sembrava un’idea strepitosa per poter lasciare a tutto il pubblico reggiano e ai tifosi un ricordo di questa splendida stagione, ma non solo. In più abbiamo coinvolto Fausto Rossi che è un uomo che ha dei valori che rispecchiano molti i valori del reggiano: l’attaccamento alla maglia, l’umiltà, la voglia di lavorare; ed è diventato tutto molto naturale come conclusione di questo libro che ricordiamo ha principale finalità quella benefica in quanto parte del ricavato verrà devoluto tramite Curare Onlus al Mire”.
Fausto Rossi: “E’ stato un turbinio di emozioni raccontare a livello sentimentale e emozionale quello che sono stati i miei 4 anni qui e tutta la cavalcata di quest’anno che ci ha portati in Serie B 0,36 + 3.33 Appena me l’hanno proposto, senza sapere e conoscere che cosa fosse esattamente il Mire ho detto subito sì perché mia mamma si chiama Mirella e un pensiero che mi riporta a lei, come ho scritto anche nel libro, mi fa molto piacere. Le cose si sono ritrovate in un certo senso”.













