REGGIO EMILIA – Reggio fa squadra e scommette sulla crescita dei giovani. 51 soggetti tra enti pubblici, scuole, cooperative sociali, associazioni e enti no profit hanno partecipato al bando promosso dalla Fondazione Manodori e si sono messi in rete per pensare a progetti che promuovano il protagonismo dei ragazzi, costruendo occasioni di incontro e di formazione. Un modo concreto per dare risposte alle difficoltà sempre crescenti che vivono adolescenti e preadolescenti, un’età delicata, con fenomeni di isolamento ma anche comportamenti sbagliati in costante aumento tra abbandono scolastico, vandalismi e episodi di microcriminalità.
“I giovani, quando li cerchiamo con proposte concrete e progetti si fanno vivi e danno una ricchezze e una freschezza a tutta la nostra comunità – le parole del sindaco Marco Massari – Sicuramente c’è disagio, c’è solitudine, ma il bando di Fondazione Manodori ha mostrato come il nostro tessuto sociale sia molto ricco”.
“L’andamento dei mercati ma anche l’attenzione con cui abbiamo allocato le risorse – spiega Leonello Guidetti, presidente della Fondazione Manodori – ha permesso di aumentare le erogazioni previste dai 2,8 milioni previsti a 3,8 milioni. In un contesto sociale frammentario e complicato, la Fondazione ha la volontà di rispondere a tutte le esigenze possibili, ascoltando il territorio stesso”.
Dieci i progetti, 8 su Reggio città, finanziati con i 250mila euro messi a disposizione dalla Fondazione e che saranno svolti nei prossimi 18 mesi. Ci saranno laboratori, incontri, eventi – ha spiegato Riccardo Faietti, segretario generale della Manodori – con il coinvolgimento delle scuole e del mondo dello sport e della cultura. Occasione per far vivere i quartieri e le aree periferiche e per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità. Tra riflessioni sugli stereotipi di genere, sul valore dell’associazionismo, sul disagio psichico e la ricerca del benessere, tra proposte artistiche e di rivitalizzazione degli spazi pubblici, sportelli di orientamento e di sostegno ai giovani che si prendono cura di famigliari anziani, ci sarà anche un intervento mirato alla zona stazione. Il progetto Sottosopra prosegue l’esperienza di Sottoponte per rendere i giovani protagonisti del rilancio del quartiere e loro futuro anche professionale.
“Questo progetto – racconda Daria De Luca dell’associazione culturale Cinqueminuti – parte da uno stimolo di interesse per alcune discipline come videomaking, fotografia o arti di spettacolo dal vivo , che sono sviluppate insieme aigiovani non solo come attività per il tempo libero ma in funzione della loro crescita personale e, in futuro, auspichiamo anche con sviluppi professionali”.
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