REGGIO EMILIA – Sono 2 milioni e 800mila euro le risorse che Fondazione Manodori ha confermato per il 2023. Il Consiglio generale ha definito l’obiettivo delle erogazioni che andranno nel solco degli aiuti che vedono da sempre impegnato l’ente reggiano no profit di origine bancaria, in particolare nel contrasto alle fragilità e ai bisogni sociali.
Una somma in linea con quella degli anni scorsi e frutto di diversificazioni negli investimenti, nonostante il momento non sia facile nemmeno sul fronte finanziario e caratterizzato dalla volatilità dei mercati. La Fondazione ha deciso di improntare la gestione del patrimonio e degli investimenti alla massima cautela. Sul fronte dei destinatari di questo denaro: tre i bandi destinati al privato, al pubblico e alle associazioni, che saranno aperti. Sul welfare, sulla povertà educativa e un terzo che prevede il sostegno alla Repubblica Digitale.
L’Italia risulta 25ª su 29 Paesi europei nella classifica del D.e.s.i. che misura e stima l’avanzamento tecnologico e le competenze digitali. Per riguadagnare terreno in un settore essenziale per il futuro anche dell’educazione, la Fondazione partecipa con i fondi a questo progetto interministeriale. Tra gli impegni poi, ha spiegato il presidente Romano Sassatelli, il supporto agli enti pubblici, alle scuole, ai presidi ospedalieri, alle parrocchie e al volontariato ma anche ai teatri e musei. Luoghi della cultura, ora in grande difficoltà.
Dallo scorso anno, è entrato inoltre a pieno regime l’utilizzo di tutti gli spazi di Palazzo da Mosto che attualmente sta ospitando mostre ed iniziative didattiche gestite dalla Fondazione Palazzo Magnani, aule di studio dell’istituto di studi musicali “Peri-Merulo”. Infine, nell’attiguo ospedale ex ancelle, una casa per gli studenti ora in piena attività e che ospita 25 persone.
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