REGGIO EMILIA – Due milioni e ottocentomila euro per il territorio reggiano. A tanto ammontano le erogazioni approvate dal consiglio generale della Fondazione Manodori per il 2021. I contributi andranno a favore dei progetti a maggiore ricaduta sociale e che rispondono a bisogni concreti. Anche per il 2021 sono previsti bandi per intervenire sulle nuove povertà, in particolare per welfare e educazione. Saranno privilegiate le iniziative realizzate in rete tra soggetti diversi e in grado di generare altre risorse, per garantire continuità e maggiore efficacia. Sarà attivato il monitoraggio della ricaduta sociale e la valutazione d’impatto dei progetti finanziati, a partire da quelli ritenuti a contenuto innovativo.
“Il 2020 è un anno complesso per la nostra comunità. – afferma Romano Sassatelli, presidente della Fondazione Manodori – In accordo con altri enti ed istituzioni, abbiamo quindi messo a disposizione fondi straordinari per fronteggiare l’emergenza sanitaria e per concorrere poi a ripartire. Come mai prima, anche i nuovi strumenti attivati, tra cui i bandi, saranno particolarmente utili a sostenere i soggetti più fragili e tutte quelle attività che faticano a ripartire o dovranno rimodulare la propria operatività”.
E ancora: ““Saremo quindi tutti impegnati ad essere vicino agli enti pubblici, alle scuole, ai presidi ospedalieri e sanitari, alle parrocchie e alle organizzazioni del mondo del volontariato e della cooperazione sociale, ai soggetti attivi nella gestione dei luoghi di cultura, come teatri e musei. Molti saranno in difficoltà a risollevarsi dopo questa fase critica, o impegnati a loro volta a dare supporto alla comunità, e cercheremo di dare tutto il nostro aiuto”.
Nel corso del 2020 le trasformazioni del contesto economico-finanziario, condizionate dagli effetti dell’emergenza sanitaria, hanno portato inoltre la Fondazione ad adeguare la gestione del patrimonio e del controllo dei rischi, ridisegnando il percorso di diversificazione del proprio portafoglio. “Proseguirà la graduale riduzione della concentrazione sul settore bancario, compatibilmente con le condizioni di mercato, e l’impostazione di piani operativi e tempistiche coerenti con la salvaguardia del patrimonio e la stabilità delle erogazioni”.
Di recente, è entrato a pieno regime l’utilizzo di tutto gli spazi di Palazzo da Mosto che attualmente sta ospitando una mostra, sei classi di una scuola media inferiore, aule didattiche dell’Istituto Peri, uno studentato in appoggio ad Unimore.
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