REGGIO EMILIA – Soddisfatto, ma soltanto per i risultati ottenuti a livello locale, è il Partito Democratico. Il deludente dato nazionale, infatti, dà inizio a una profonda riflessione nel partito. Come confermano Graziano Delrio e Ilenia Malavasi, eletti rispettivamente al Senato, attraverso il listino plurinominale, e alla Camera nel collegio uninominale.
“Dobbiamo fare una riflessione, non uno scontro, non una resa dei conti, ma una riflessione che era già prevista – le parole dell’ex sindaco reggiano – una riflessione congressuale, che forse va accelerata perché è necessario pensare a una nuova stagione”. “Secondo me – ha aggiunto l’ex primo cittadino di Correggio – non abbiamo bisogno in questo momento di fare una conta interna, serve altro”.
E’ rimasto di un punto sotto a quel 20% cui era stata fissata la cosiddetta “soglia psicologica”. Nel Paese, il risultato del Pd è di poco superiore a quello ottenuto nel 2018, il più basso della sua storia. “Costruire il Pd del futuro spetta alle nuove generazioni”, ha fatto sapere il segretario Letta, comunicando la decisione di non ricandidarsi alla guida dei dem e di restare in carica solo per convocare un congresso che avrà fra i suoi temi centrali quello delle alleanze.
“Il problema non sono i segretari, ne abbiamo cambiati anche troppi – ha aggiunto la Malavasi – C’è da ricostruire un’identità politica che va al di là delle persone. Quello che dobbiamo fare è chiarire il profilo del Partito Democratico, ripartire con le persone che condividono nettamente le nostre idee”. “Il problema non sono tanto le persone – le ha fatto eco Delrio – Abbiamo provato ad allargare il campo, a coinvolgere Conte, Calenda, ma non hanno risposto. Avevamo detto che questo avrebbe consegnato alla destra una vittoria senza precedenti e così, ahimè, è avvenuto”.
Eletti rispettivamente alla Camera, nel collegio uninominale, e al Senato, in quello plurinominale, Malavasi e Delrio guardano soddisfatti il 30% ottenuto dal Pd nei territori in cui sono stati candidati. Il loro ringraziamento va alla segreteria provinciale e ai volontari. “Da questo punto di vista, il gruppo dirigente reggiano può dire di aver fatto la sua parte”. Il timore di una destra antieuropeista e incline a modificare la Costituzione condizionerà il lavoro dai banchi dell’opposizione: “Se questa destra si allontanerà dal solco europeista, la nostra opposizione sarà durissima perché questo renderà più fragili le imprese, le famiglie italiane”, ha concluso Delrio.
“Quella di ieri è stata una sconfitta netta, ben oltre le pur pessimistiche previsioni – ha commentato il sindaco di Reggio, Luca Vecchi – Complimenti ai vincitori, augurando loro buon lavoro ma assicurando una opposizione intransigente e costante. Il Pd in città è saldamente primo partito, con il 32% dei voti e la coalizione raggiunge il 42% grazie all’eccellente risultato della lista di Sinistra italiana e Verdi e di +Europa. Siamo felici di aver contribuito a eleggere Ilenia Malavasi ed Enza Rando, che qui si sono aggiudicate due fra i pochi collegi uninominali vinti dal centrosinistra. Al partito serve un lavoro umile e paziente, che attraverso l’opposizione accompagni la discussione e l’elaborazione di un ‘nuovo Pd’ e lo riconnetta profondamente con la società italiana”.
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