REGGIO EMILIA – E’ atteso per il 7 novembre il pronunciamento del Tar di Parma in merito all’ordine di sgombero da parte del Comune di Reggio Emilia del centro sportivo Fit Village di via Mazzacurati. Una struttura che conta 35 lavoratori che rischiano di restare disoccupati e circa 1.000 abbonati che potrebbero perdere mesi di abbonamenti già sottoscritti in un contesto di contenzioso con l’Amministrazione già aperta. Al centro della vicenda c’è un ordine di sgombero del Comune, arrivato per canoni non versati nel tempo.
Fit Village, il Comune: “Misure di salvaguardia per clienti e lavoratori”
Julian Shtino, istruttore dal 1997, presenta la situazione di chi lavora alla palestra: “Rischio di perdere il lavoro da un momento all’altro e per di più in mezzo alla stagione sportiva. Ho tre figli e tutto questo mi sembra un incubo. Ho iniziato a lavorare al Fit dalla sua apertura, una delle palestre più storiche e famose di Reggio Emilia. Mi piange il cuore a pensare che una palestra così piena di potenzialità possa chiudere e che al suo posto possa subentrare un’altra realtà, visto tutto quello che ha dato alla città. Spero che il Comune possa dare continuità a questa struttura e alla gente che ormai ne fa parte da decenni. Io, i miei colleghi e centinaia di clienti chiediamo semplicemente la possibilità di continuare questo percorso bellissimo e di non interrompere questa realtà”. La richiesta dei lavoratori e abbonati al Fit Village per il sindaco Massari è “una proroga fino alla fine della stagione, maggio 2025, per riprendersi il possesso dello stabile, riflettendo sull’importanza del mantenimento della destinazione di palestra”.
Sulla vicenda interviene il consigliere comunale Dario De Lucia (Coalizione Civica): “Abbiamo portato in Consiglio comunale a settembre la voce di dipendenti e abbonati. Ci è sembrato di capire dalla risposta di Massari che l’obiettivo è tornare in possesso dello stabile, ma che è ancora nebuloso il progetto futuro: una palestra a gestione comunale, fare un nuovo bando per rimettere il Fit Village sul mercato oppure usare quel luogo per fare qualcosa di diverso. Qualsiasi sarà la scelta, chiediamo di fare chiarezza su tempi, modalità e scopi. Prima però bisogna garantire chi ha già pagato un abbonamento e fare in modo che la ricollocazione dei lavoratori sia operativa prima di fare altre scelte. Bisogna poi che la struttura nel passaggio di ritorno al Comune eviti periodi di vuoto”.











