REGGIO EMILIA – La presidente di Asp Mariella Martini è stata ascoltata ieri sera dalle Commissioni consiliari Welfare, Sanità e Bilancio. Si è parlato a lungo del discusso appalto vinto dalla società First Aid One.
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L’Azienda servizi alla persona di Reggio non farà marcia indietro sull’appalto per il trasporto in ambulanza degli ospiti assegnato a First Aid One, la discussa società della famiglia Calderone di Messina, al centro di diverse inchieste giudiziarie. Lo ha detto Mariella Martini, neo presidente di Asp, nel corso di un’audizione davanti alla commissione consiliare Welfare e Sanità e alla commissione Bilancio. La Croce Verde, che ha svolto il servizio fino al gennaio di quest’anno, non si è neppure presentata alla gara al massimo ribasso indetta da Asp al termine del mandato del precedente consiglio di amministrazione.
First Aid One, ha spiegato la Martini, ha vinto l’appalto con una tariffa di 20,90 euro a trasporto, evidentemente insostenibile per le pubbliche assistenze del territorio.
I consiglieri Matteo Melato, capogruppo della Lega, e Dario De Lucia, del gruppo misto, hanno sottolineato che First Aid One può permettersi questi prezzi perché applica contratti di lavoro che prevedono retribuzioni medie inferiori anche del 40% rispetto al contratto nazionale delle pubbliche assistenze. Perché allora aggiudicare l’appalto al massimo ribasso? “Sulla ragione per la quale è stato scelto il metodo del massimo ribasso anziché quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, posso dire che era una delle due opzioni possibili”, ha detto Martini.
Dalle domande dei consiglieri e dalle risposte della presidente di Asp è emerso che a First Aid One non è stata chiesta la certificazione antimafia, perché è necessaria solo per appalti di importo maggiore. Non serve neppure l’accreditamento della Regione, richiesto solo per le prestazioni ospedaliere e ambulatoriali.
E’ ipotizzabile una revisione dell’aggiudicazione, anche alla luce delle inchieste giudiziarie e delle testimonianze di alcuni ex dipendenti della società, che hanno parlato di straordinari non pagati e di giorni di lavoro contrabbandati per volontariato? “No, non ci sono gli elementi, a meno che la vigilanza sul servizio non porti alla luce irregolarità”, ha risposto Martini.
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