REGGIO EMILIA – La proposta arriva sotto forma di offerta scritta non vincolante da Duomo 115, società con sede a Brescia che opera nel settore dell’acquisto di crediti deteriorati. Il senso è presto detto: proporre ai creditori di Unieco una somma inferiore a quella che possono sperare di ottenere dalla liquidazione, ma in tempi molto più brevi di quelli tipici di una procedura di questo genere.
Nelle lettere di cui TG Reggio ha potuto prendere visione, un creditore che vanti in ugual misura crediti privilegiati e crediti chirografari viene rimborsato al 30%. Dietro questo 30%, però, c’è un trattamento nettamente differenziato ma non esplicitato: il 60% per i crediti privilegiati, mentre nulla viene riconosciuto per i crediti chirografari. “Il corrispettivo offerto – si legge nella lettera inviata ai creditori – è stato quantificato in considerazione dell’alea di una falcidia dei crediti per incapienza dell’attivo e in virtù di un’aspettativa di importante allungamento dei tempi di effettivo pagamento dei creditori”.
Difficile dire su quali basi siano fondate queste affermazioni. La liquidazione di Unieco ha infatti in cassa 200 milioni di euro e i crediti privilegiati ammontano a 68 milioni. Decisivo sarà l’esito del maxi-contenzioso che oppone la procedura alle banche creditrici. Il commissario liquidatore Corrado Baldini ha disconosciuto le garanzie prestate a suo tempo da Unieco e ha escluso dallo stato passivo molti dei crediti vantati dalle banche, che a loro volta hanno impugnato la decisione.
L’offerta della società bresciana è da valutare con cautela anche da parte dei soci di Unieco. In quanto creditori chirografari, dovrebbero essere rimborsati con il 12,5% dalla liquidazione, più il 25% che arriverà dal fondo costituito per iniziativa di Legacoop grazie ai versamenti solidaristici di tante cooperative emiliane.
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