MODENA – Una patologia al cuore, grave e congenita, che necessita di un intervento urgente. Urgente tanto da scavalcare la volontà dei genitori e affidare le cure del bambino a una persona esterna alla famiglia, a un curatore nominato da un giudice. Sarà la direttrice del Sant’Orsola di Bologna Chiara Gibertoni a firmare il consenso informato per l’intervento del bimbo di appena due anni, di Sassuolo, i cui genitori si sono opposti a trasfusioni con sangue di persone vaccinate contro il covid 19. Sarà lei dunque direttamente responsabile, per questa fase delicata e soltanto per questa, dove in ballo c’è la vita di un bambino. Anche se la vicenda giudiziaria non siè chiusa qui, visto che il tribunale dei minori sta eseguendo una sua verifica. Un’opposizione quella dei genitori dovuta a motivi religiosi legati alla convinzione che i vaccini siano prodotti con cellule di feti e al timore che la proteina spike introdotta dal vaccino per stimolare la difesa immunitaria possa nuocere al bambino. Un’ impasse superata soltanto dal giudice tutelare di Modena che ha dato il via libera all’intervento ritenendo il sangue fornito dall’ospedale assolutamente sicuro, qualunque sia la provenienza. A confermarlo è lo stesso immunologo Andrea Cossarizza dell’Università di Modena e Reggio Emilia: “Paure infondate che non hanno nulla di scientifico”. Cossarizza smonta anche il dubbio sulle cellule embrionali affermando che il vaccino contro il covid 19 utilizza tecnologie diverse
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9 febbraio 2022Il giudice ha dato torto ai genitori sassolesi che volevano per le trasfusioni solo sangue non vaccinato. L’immunologo Cossarizza dell’Università di Modena e Reggio Emilia: “Paure infondate che non hanno nulla di scientifico”












