REGGIO EMILIA – Sabato 3 e domenica 4 ottobre si svolge all’Ente Fiera di Reggio la 40esima edizione del Camer dedicata alle auto e moto d’epoca. Alla presentazione della manifestazione alla quale dedicheremo un prossimo servizio, i vertici di Fiere di Parma che gestiranno gli eventi per il prossimo biennio. In futuro l’area di via Filangeri potrebbe trasformarsi ma l’iter sembra lungo.
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Chiuse per sei mesi, le Fiere di Reggio sono state riaperte solo il 1 settembre e, questa è la buona notizia, almeno per due anni proseguiranno l’attività anche se in forma ridotta. In questo fine settimana si svolge il Camer, a novembre dovrebbe svolgersi l’ornitologica e a dicembre Cambi e Scambi. Questo almeno il calendario sempre che la situazione Covid non peggiori. Cancellata invece la Fiera del cavallo. Le attività sono adesso gestite e organizzate dalle Fiere di Parma.
Facciamo un passo indietro, a dicembre l’asta su via Filangeri viene vinta, quasi a sorpresa, dall’imprenditore modenese Giorgio Bosi, patron del gruppo Pibiplast che opera nel packaging della cosmetica con sede a Correggio, che si è aggiudicato la proprietà immobiliare del quartiere a un prezzo di 6 milioni e 850mila euro. Non è escluso che nell’area possa trovare posto la nuova sede dell’azienda di Correggio, ma questo deve passare attraverso il cambio di destinazione d’uso dell’area deputata al momento solo agli eventi fieristici. Ma l’iter si prevede lungo. Bosi, per non lasciare vuoti questi padiglioni e impedirne il degrado, ha così concesso l’affitto a Fiere di Parma per il 2020 e il 2021.
La nuova gestione è entrata in campo i primi mesi dell’anno poi però l’allarme sanitario ha fermato tutto e solo oggi di fatto inizia davvero l’attività che deve essere riorganizzata in virtù dei nuovi regolamenti che costringono comunque ad un maggior rigore e ordine. Oggi le Fiere di Reggio non hanno più nessun dipendente e resta solo un direttore generale, confermato dalla nuova gestione. Fiere che vincono se restano locali e diventano volano per l’economia del territorio, lo ha ribadito l’amministratore delegato di Fiere Parma, Antonio Cellie: “Io penso che il modello da seguire sia quello tedesco, quello policentrico, non di accentrare tutte le fiere in un unico quartiere. La Francia lo dimostra, era leader delle fiere e le ha perse perché le ha portate tutte a Parigi. La Germania invece in ogni città ha un quartiere fieristico bello, ordinato e che ha i suoi eventi distrettuali. Reggio ha questa caratteristica, siamo qui per aiutare a non disperdere questa cultura”.
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