REGGIO EMILIA – La guerra, ma soprattutto la ricerca della pace: saranno i due temi centrali del prossimo Festival di Emergency, che sceglie ancora la nostra città dopo il successo dell’edizione dello scorso anno svoltasi a poco più di 15 giorni dalla morte del fondatore della ong, il medico e attivista Gino Strada. E, grazie ad un protocollo d’intesa, anche nel 2023 il Festival sarà ospitato da Reggio Emilia.
L’anno scorso fu la “cura come diritto e valore fondamentale per ricostruire il senso del vivere comune” il principio generale attorno al quale si erano articolati tre giorni di incontri e riflessioni. Quest’anno, appunto, la domanda principale sarà: “Perché scegliere ancora una volta la guerra?”.
Dal 2 al 4 settembre in città arriveranno giornalisti, filosofi, scienziati, scrittori, rappresentanti di Emergency: da Antonella Viola e Ilaria Capua a Vito Mancuso, da Francesca Mannocchi a Paolo Giordano a Telmo Pievani a Rossella Miccio. La posizione della ong è chiara, per Emergency è arrivato il momento di scegliere da che parte della storia stare: spendere in armamenti o in istruzione, lavoro, salute, ricerca e tutela ambientale; intraprendere la strada della guerra o della promozione della pace e della pratica dei diritti umani; agire nell’indifferenza o salvare vite in mare.
Il cuore del festival sarà piazza Prampolini, ma i dibattiti e le riflessioni saranno anche in piazza Casotti, nel cortile di palazzo Ancini, alla Biblioteca Panizzi con attività per bambini e famiglie, al teatro Valli e a Palazzo dei Musei con la mostra ‘No more war’, progetto artistico sul rapporto tra guerra e violazione dei diritti.
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