REGGIO EMILIA – Calcinacci di Claudio Larena, spettacolo vincitore del Premio della Critica di Direction Under 30, progetto del Teatro Sociale di Gualtieri dedicato alla scena under 30, va in scena domenica 13 novembre alle 16 alla Sala Verdi del Teatro Ariosto, all’interno del Festival Aperto.
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In scena un muro e un operaio. Lo vediamo solo in perenne dialogo con il muro e con la materia che andrà a rivestirlo. Lo vediamo vigile, rispettare delle regole che si tramutano in gesti e in azioni, in partiture meccaniche e risolute che non possono avvenire se non in quel quadrato di telo protettivo posto davanti alla parete. Questo è il luogo dello sporco, della polvere e allo stesso tempo della disciplina. A suo modo un luogo sacro dove probabilmente il soggetto in questione compie continuamente giorno per giorno le stesse azioni, fino a farle diventare degli automatismi dai quali cercherà di scappare, volendosi raccontare e definire al di fuori di queste, per poi tornarci come se un elastico lo tenesse legato al muro che, per ogni tentativo di fuga, lo richiama all’ordine.
Il muro è uno specchio che non riflette, è una possibilità, non è un limite, è un lavoro e una relazione concreta che non può mutare. Davanti a lui l’operaio che vediamo lavorare in modo asettico e preciso e che appena si stacca dal muro o si volta dandogli le spalle pronto a raccontarsi, si pietrifica, mette tutto in discussione, si contraddice, ha paura di definirsi felice e risolto. Come possiamo accettare la realtà che noi stessi abbiamo costruito, senza vergognarcene, senza lamentarcene o nel caso in cui ne siamo orgogliosi, senza renderla più grande e importante di quella che è?












