REGGIO EMILIA – C’è una seconda proposta per Ferrarini spa oltre a quella del gruppo Pini. E’ stata depositata ieri in Tribunale a Reggio.
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Intesa Sanpaolo, Unicredit, il gruppo cooperativo Bonterre-Grandi Salumifici Italiani e Opas, la maggiore organizzazione di prodotto tra allevatori di suini in Italia: sono i protagonisti principali di un’operazione che – dicono – punta a salvare e rilanciare Ferrarini. Tecnicamente si tratta di una proposta di concordato che si pone in concorrenza rispetto a quella depositata dal gruppo Pini di Sondrio, da due anni a questa parte interlocutore unico della famiglia Ferrarini. La proposta è stata depositata in tribunale a Reggio da Intesa e Unicredit, nella loro qualità di creditori legittimati; i due istituti vantano infatti 50 milioni di crediti verso Ferrarini spa. Bonterre, Opas e Hp hanno invece il ruolo di partner industriali.
L’azienda di Rivaltella ha chiesto l’ammissione al concordato preventivo nel 2018, schiacciata da 255 milioni di debiti. I Ferrarini hanno scelto di cedere il pacchetto di controllo dell’azienda al gruppo Pini. Ma la proposta di concordato – che prevedeva il rimborso di 88 milioni di euro nell’arco di 5 anni – non è mai arrivata all’esame dei creditori e recentemente è stata ritirata in vista della presentazione di una nuova proposta che dovrebbe sancire l’uscita completa dall’azionariato della famiglia Ferrarini e l’ingresso, a fianco di Pini, di un partner finanziario.
L’operazione promossa da Grandi Salumifici Italiani, Intesa e Unicredit punta a rovesciare il tavolo con un’offerta migliorativa rispetto a quella di Pini: ‘La cordata – dicono i promotori – metterà a disposizione capacità imprenditoriali e apporti di capitale, a cui si unisce il sostegno finanziario di Intesa Sanpaolo con un ammontare di 35 milioni di euro’.