REGGIO EMILIA – La quota di controllo di Ferrarini spa non fa più capo alla famiglia Ferrarini. Nei giorni scorsi l’80% del capitale sociale dell’azienda è stato ceduto. Non al gruppo Pini, però, o meglio non ancora. Il piano concordatario approvato dai creditori prevede che l’azienda di Rivaltella sia acquisita dal colosso valtellinese della macellazione e dalla finanziaria pubblica Amco. A sorpresa, però, è stato messo a punto un passaggio intermedio.
L’80% di Ferrarini fa ora capo a Morello, una società a responsabilità limitata con sede a Modena, in Strada Vignolese. Amministratore unico della srl e titolare delle quote è Federico Fiorcari, 42 anni, commercialista dello studio Bagni, Fiorcari Huller. Si tratta di uno studio i cui professionisti hanno svolto un ruolo di primo piano nelle vicende seguite al dissesto Ferrarini. Alla fine dell’anno scorso, ad esempio, lo studio modenese ha incassato oltre 1,2 milioni di euro per le consulenze prestate nel concordato della Società Agricola Ferrarini.
In questo frangente, tuttavia, Fiorcari sembra essere più l’uomo del gruppo Pini che il fiduciario dei Ferrarini. Non appena l’integrazione avrà avuto disco verde dall’Antitrust, l’80% di Ferrarini sarà trasferito alla società Ria, Rilancio Industrie Agroalimentari, controllata da Pini Holding e Pini Italia.
Nei primi 11 mesi dell’anno scorso Ferrarini ha registrato ricavi per 120 milioni di euro, con un utile prima delle imposte di poco inferiore ai 3 milioni.
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