REGGIO EMILIA – Dovranno attendere ancora sei mesi i creditori di Ferrarini, azienda in concordato preventivo dal luglio 2018. Il Tribunale ha ammesso la proposta concordataria, fissando l’adunanza dei creditori il 12 maggio dell’anno prossimo. Intanto fatturato e margini vanno meglio del previsto.
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Ferrarini ha chiuso il bilancio 2020 con risultati economici migliori rispetto a quelli previsti nella proposta di concordato presentata nel maggio dell’anno scorso. I ricavi sono stati dunque superiori ai 141 milioni di euro ipotizzati dal piano. Lo si legge nel decreto con cui la sezione fallimentare del Tribunale di Reggio ha ammesso l’azienda alla nuova procedura. In particolare il margine operativo lordo è stato di circa 10,5 milioni, due in più rispetto a quanto preventivato. Secondo le informazioni fornite da Ferrarini al Tribunale, anche l’andamento economico del 2021 è superiore alle aspettative: il fatturato dovrebbe andare oltre l’obiettivo di 164 milioni, il margine operativo lordo dovrebbe superare i 12,7 milioni previsti.
Il flusso di cassa della gestione ordinaria sarà decisivo per rimborsare ai creditori circa 110 milioni sui 255 di passivo totale entro il 2028, come prevede il piano. La società non ha apportato modifiche alla proposta precedente. Restano dunque gli obiettivi del ritorno alla piena attività produttiva e del mantenimento dei livelli occupazionali. Il gruppo Pini di Sondrio, che nel nuovo assetto avrà l’80% delle azioni, ha confermato che farà un aumento di capitale di 10 milioni e garantirà la saturazione dello stabilimento di Lesignano Bagni, in provincia di Parma, in cui si lavorano e stagionano i prosciutti crudi.
C’è poi l’impegno, sempre entro il 2028, a realizzare un nuovo impianto produttivo in sostituzione di quello di Rivaltella, “se possibile – si legge nella documentazione – nel comune di Reggio”. La finanziaria pubblica Amco sarà socia dei Pini con una quota del 20% ed erogherà un prestito di 12 milioni da rimborsare in 7 anni.
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