REGGIO EMILIA – “Un confronto corretto presso la sede di Ferrarini, in modo da spiegare la reale situazione della società che fortunatamente sta andando bene, è in utile e sta garantendo la nostra serenità e quella delle nostre famiglie”. Questo scrivono 5 delegati sindacali della Rsu interna, aderenti a Cisl e Uil, nella lettera indirizzata ai parlamentari che in questo periodo si erano espressi pubblicamente sulla situazione concordataria dell’azienda di Rivaltella. Destinatari sono alcuni politici di Italia Viva, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega.
Politici colpevoli, secondo i mittenti della missiva, di “non avere un quadro chiaro e completo di tutta la situazione precedente e attuale”. Al centro, si legge ancora, “il diverso impatto sull’occupazione delle due soluzioni prospettate da Pini/Amco e Bonterre/Opas”, la cui proposta prevede “la perdita di oltre 250 posti di lavoro”. Non si è fatta attendere la risposta di Bonterre e Opas che rassicurano i lavoratori della Ferrarini in merito a “queste affermazioni infondate e allarmistiche inerenti una presunta, e inesistente, riduzione dell’organico prevista nella proposta concordataria”.
Si spiega anche che è stato presentato e accolto dal Comune il progetto di ampliamento dello stabilimento Bonterre/Gsi di via Due Canali per la creazione di un polo di eccellenza del prosciutto cotto di alta qualità, passaggio essenziale per il rilancio di Ferrarini. “La nostra proposta concorrente non prevede tagli dell’occupazione e men che meno la decapitazione di 250 posti di lavoro – si legge nella replica di Bonterre e Grandi Salumifici Italiani – Non ci risulta che da parte dell’altro gruppo interessato al concordato si sia proceduto con altrettanta concretezza, atteso che non esiste nessun progetto per uno stabilimento alternativo a Rivaltella”.
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