Ferrarini, il giallo dei 37 milioni di euro della villa di Rivaltella. VIDEO

REGGIO EMILIA – Che fine hanno fatto i 37 milioni – euro più euro meno – che Lina Botti, vedova di Lauro Ferrarini, ha incassato tra il 2012 e la fine del 2018 per la vendita della villa di Rivaltella? Leggendo le 135 pagine della perizia sui patrimoni personali di amministratori ed ex amministratori di Ferrarini spa, è inevitabile porsi alcune domande. E quella sul destino di quei 37 milioni è forse la domanda cruciale.

Come abbiamo visto nei giorni scorsi, dalla relazione del commercialista Davide Grasselli, incaricato dal commissario giudiziale Bruno Bartoli, risulta che la famiglia Ferrarini possiede alcuni immobili di pregio e molti terreni agricoli. Ma sui conti correnti ci sono poche migliaia di euro e molti componenti della famiglia hanno dichiarato di non avere titoli o risparmi. Unica parziale eccezione proprio la vedova di Lauro Ferrarini che, dalla documentazione consegnata, risulta avere liquidità e titoli per circa 2 milioni.

E’ un dato di fatto, però, che a partire dal luglio 2012 Lina Botti ha incassato dalla stessa Ferrarini 36 milioni e 866mila euro come acconti per la vendita all’azienda della villa di Rivaltella. Chiedersi dove siano questi soldi non è una domanda secondaria: la perizia richiesta dal commissario giudiziale serve proprio a capire quali vantaggi possano ricavare i creditori da eventuali azioni risarcitorie. Dove sono dunque quei milioni? La vedova Ferrarini li ha investiti sui mercati? Apparentemente no, perché in questo caso dovrebbero risultare nei depositi titoli. Li ha usati per acquistare immobili? Apparentemente no, perché il suo patrimonio immobiliare negli ultimi anni non è cambiato in modo significativo. Sono stati utilizzati per estinguere dei debiti? Dalle carte non risulta, tantomeno per somme di questa entità. Insomma, un giallo. Un giallo amaro, però, visto che la villa di Rivaltella – pagata dall’azienda quasi 37 milioni – è stata valutata dai periti del tribunale 8,3 milioni di euro e sarà messa in vendita per racimolare fondi con cui rimborsare i creditori.

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