REGGIO EMILIA – Il Codacons presenterà un esposto all’autorità nazionale anticorruzione sulla vicenda Ferrarini e chiede al Governo di attivarsi con urgenza a tutela del Made in Italy. L’associazione dei consumatori interviene dopo che il gruppo reggiano dell’agroalimentare ha presentato in tribunale a Reggio la nuova proposta di concordato: “Il rischio – dice – è che il settore subisca un nuovo duro colpo attraverso una delocalizzazione del lavoro e degli approvvigionamenti”. Il piano dell’azienda di Rivaltella prevede che a detenere l’intero capitale di Ferrarini siano Amco, banca di proprietà del ministero dell’economia insieme al gruppo Pini, che ha attività in Spagna e nell’Est Europa. Da qui i timori di una delocalizzazione degli stabilimenti e dei posti di lavoro. Secondo il Codacons “il settore è già duramente provato dall’emergenza Covid, ci sarebbero effetti a cascata sull’occupazione e sulla qualità dei prodotti”.
E mentre l’associazione ha chiesto al Governo di avere copia di tutti gli atti, nei prossimi giorni i sindacati incontreranno in sequenza i rappresentanti delle due cordate intenzionate a rilevare l’azienda produttrice di prosciutti cotti: Pini e Amco da una parte e dall’altra Bonterre – Grandi salumifici italiani, che aveva presentato la propria proposta di concordato il 10 agosto scorso. “Solo alla fine saremo nelle condizioni di esprimere un giudizio – spiega Giovanni Velotti, segretario Flai Cgil – Per quanto ci riguarda, ci interessa la salvaguardia occupazionale, la salvaguardia della territoralità, per noi o l’uno o l’altro ma sulla base del piano industriale”.
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