REGGIO EMILIA – Dipendenti Ferrarini convocati dall’azienda nello stabilimento di Lesignano Bagni, in provincia di Parma. Tre assemblee di un’ora e mezza ciascuna per spiegare ai lavoratori i contenuti delle due proposte concordatarie, quella firmata Pini/Amco, sostenuta dalla famiglia Ferrarini, e quella di Bonterre, fortemente osteggiata. Ai dipendenti che, dopo aver lavorato al mattino, si sono assentati per raggiungere Lesignano, sarà pagata l’intera giornata. L’azienda non ha informato dell’iniziativa le organizzazioni sindacati, come conferma il segretario nazionale della Flai-Cgil Ivano Gualerzi. “Sì, mi sono arrivate notizie anche in queste ore di di operazioni fatte in azienda per spiegare, non spiegare e quant’altro. La considero un’operazione sbagliata. Io penso che non sia utile esasperare la situazione o utilizzare la grande preoccupazione dei lavoratori per farli diventare tifosi. Noi non facciamo i tifosi di nessuno”.
Insomma, alla Cgil non è piaciuta la mossa di Ferrarini, fra l’altro in perfetta coincidenza con lo sciopero dei lavoratori dell’industria alimentare. L’iniziativa viene vissuta come un tentativo di spingere i dipendenti a schierarsi e a fare pressione sui sindacati, che hanno invece assunto una posizione di equidistanza tra le due cordate.
“Abbiamo avuto una crisi finanziaria, ci sono dei concordati e ci sono delle persone deputate a valutarli quei concordati e non siamo né noi del sindacato, né i lavoratori. Valuteremo cosa dice il tribunale e svolgeremo il nostro ruolo mantenendo fermi due punti: occupazione e presidi produttivi“.
Lavoratori dell’industria alimentare in sciopero. VIDEO & INTERVISTE
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