REGGIO EMILIA – Le prove che si è campeggiato sull’Enza nei giorni del Ferragosto sono evidenti. Tra i rifiuti abbandonati ci sono perfino gli ombrelloni utilizzati per ripararsi dal sole oltre alle bottiglie di vetro che contenevano liquidi infiammabili, necessari per accendere i fuochi, cosa che non si può fare visto che in Emilia Romagna è previsto il divieto assoluto di accendere fiamme o utilizzare strumenti che producano scintille o braci all’interno delle aree forestali: sono previste sanzioni fino a 10 mila euro e, sotto il profilo penale, la reclusione da 4 a 10 anni.
Così come è un reato l’abbandono di rifiuti. Queste immagini sono dell’associazione Reggio Emilia Ripuliamoci, che ha documentato la situazione sulle sponde del torrente, in varie località partendo da San Polo per poi salire fino a Vetto. Ci sono cartoni, residui di cibo, piatti sporchi, lattine, bottiglie in plastica: resti di pranzi, pic-nic o merende in compagnia. Materiale abbandonato oppure raccolto in sacchi comunque ammucchiati e abbandonati tra la vegetazione.
Un comportamento incivile che non rappresenta certo una novità. All’inizio di agosto i volontari avevano raccolto 250 kg di materiale. L’associazione ha organizzato per il 21 settembre un’altra giornata di ripulitura delle sponde dell’Enza e chiama a raccolta anche le altre realtà impegnate su questo fronte.
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