REGGIO EMILIA – Si chiama Ocr, acronimo di Obstacle course race, corsa a ostacoli. E’ meglio conosciuta come Spartan race, format americano che ha poi concesso a un’altra trentina di Paesi nel mondo di replicare le gare in franchising.
Questa “corsa”, tuttavia, non ha nulla a che vedere con i famosi 110 metri a ostacoli di olimpionica (e non solo) memoria. Si tratta di gare da disputarsi su più lunghezze (oltre 5, oltre 10, oltre 21, oltre 42 km) e che prendono i nomi, a seconda del percorso scelto, di sprint, super, beast e ultra. A esse si abbina una serie di ostacoli da dover superare durante il percorso e che varia in base alla categoria e anche alla morfologia del terreno che ospita la competizione: per la sprint sono 20 fissi, per la super da 25 a 30, per la beast da 30 a 35 e per la ultra sono 60.
Federico Canuti, reggiano di 43 anni, da un anno e mezzo ha scoperto questo mondo dopo aver giocato a basket fino a 38 anni tra serie C e D. “Ho iniziato ad allenarmi durante la pandemia – le sue parole – e in questa stagione ho centrato diversi obiettivi. Intanto, il campionato italiano, che si svolge in 4-5 tappe: rientrando nei primi 10, sono andato agli Europei che si sono disputati a ottobre a Londra e sono arrivato tra i primi 55 su oltre 100 iscritti. Questo mi ha permesso, la scorsa settimana, di prendere parte ai Mondiali ad Abu Dhabi, gareggiando nella categoria 40-44 anni”.
Abituato a correre in contesti severi, che richiedono molto dal punto di vista fisico – come, ad esempio, il tracciato affrontato questa estate ad Alleghe nelle Dolomiti, con un dislivello di mille metri – Federico è stato chiamato a confrontarsi nella corsa beast – (21+ km e 30 ostacoli) tra le dune del deserto: “E’ stata davvero molto, molto dura. Non tanto per il caldo quanto piuttosto per l’ostilità dell’ambiente. Il classico fisico da Spartan è sui 75 kg, io ne peso 10 in più quindi affondavo letteralmente nella sabbia e correre era sempre più difficile, poiché le scarpe si riempivano di sabbia. Gli ultimi chilometri li ho fatti a piedi scalzi, con le scarpe in mano”.
Alla fine, ha potuto festeggiare un buon 29° posto sui 50 iscritti, secondo tra gli italiani in corsa. “E’ stata un’esperienza molto dura, ma anche tanto arricchente”. E ora, quali obiettivi per il 2023? “Tornare tra i primi 10 italiani e prendere parte alla Spartan Race Trifecta, che si svolge proprio a Sparta, in Grecia. Una tre giorni dove si corrono le prime tre distanze: avendo fatto il mondiale e avendo coperto tutte le distanze quest’anno, mi sono già qualificato per la manifestazione che è il mio obiettivo per l’anno prossimo”.