VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Per il sindaco Elio Sassi si è trattato di un fulmine a ciel sereno, a tal punto che ha convocato un incontro per martedì per fare il punto della situazione e cercare di trovare una soluzione. Sta di fatto che la società La Contessa, guidata dal toscano Lorenzo Santi, che dall’estate 2014 gestisce gli impianti di Febbio e i rispettivi rifugi, ha annunciato lo stop dell’attività con decorrenza immediata.
Una comunicazione arrivata via Facebook, sulla pagina Infofebbio, dove si legge lapidariamente: “Il capitolo gestione La Contessa si chiude”. Alla base della decisione ci sarebbero divergenze tra i gestori e la proprietà che fa capo alla società Asbuc, amministrazione separata dei beni di uso civico, che rappresenta la comunità locale e che è un ente morale formato dai cittadini del territorio.
La sinergia Asbuc-La Contessa era iniziata sei anni fa, dopo che gli impianti erano rimasti fermi per diverso tempo a seguito del fallimento, nel 2011, della società Alto Crinale. La realtà che chiude i battenti scrive, sui social, di punti di vista diversi sulle modalità di fare turismo, di “progetti ostacolati o nemmeno presi in considerazione”. A Febbio c’è chi “non vedeva l’ora di farci fare le valigie”, afferma poi polemicamente la stessa società di gestione.
Se la situazione di conflitto non verrà ricomposta occorrerà trovare un nuovo soggetto. Le persone impiegate nelle varie attività sono una decina d’estate e una quindicina d’inverno. Un peccato davvero che ci sia questo stop al termine di una estate da record per il turismo in Appennino. Il tutto mentre per il rinnovamento degli impianti, sul tavolo della Regione, c’è un progetto da oltre 2 milioni di euro.
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