VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Il rilancio della seggiovia di Febbio 2000 dovrà attendere ancora. Il Ministero del Turismo ha pubblicato la graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento nel fondo per la promozione dell’attrattività turistica e l’incentivazione dei flussi nei luoghi montani e nei comprensori sciistici, mediante la ristrutturazione e l’ammodernamento degli impianti di risalita. Apparentemente, un bando in cui il progetto presentato dalla società dell’Alpe di Cusna doveva rientrare perfettamente. Invece, l’intervento da 8 milioni per la dismissione e successiva sostituzione della seggiovia che porta a duemila metri non è stato ammesso. 199 quelli finanziati, molti anche di comprensori dell’Appennino tosco-emiliano Cimone, Val di Luce, Abetone, Corno alle Scale; non quello attesissimo dell’Alpe di Cusna.
“Una decisione incomprensibile”, commenta il sindaco di Villa Minozzo Elio Ivo Sassi, che annuncia l’intenzione di fare ricorso, anche alla luce dei soli 15 punti ottenuti dal progetto. “Ci avevamo messo il cuore e ne avremmo meritati almeno 70”, assicura il primo cittadino, che però non si dà per vinto. Anche perché l’opera è ritenuta strategica per la valorizzazione di tutto il comprensorio che conta 12 rifugi e oltre 50mila turisti estivi.
L’impianto, inaugurato nel 1980, è chiuso dall’aprile del 2022, e nel progetto presentato da Planeta Srl che gestisce la stazione sciistica di Febbio si prevede la dismissione dell’attuale seggiovia biposto da sostituire con un nuovo impianto quadriposto. “Adesso abbiamo bisogno che tutta la politica reggiana, di ogni schieramento politico, si mobiliti – contrattacca il sindaco Elio Ivo Sassi – l’alto crinale rappresenta un grande teatro naturale patrimonio di tutta la nostra comunità”.
Reggio Emilia fondi Febbio 2000 seggiovia ministero dei trasporti











