REGGIO EMILIA – Nuovi guai giudiziari per i fratelli Arabia, Nicola 36 anni e Giuseppe di 32, ai domiciliari da luglio, uno a Reggio Emilia l’altro a Cutro, con l’accusa di aver simulato un furto nella loro azienda di ricambi auto.
Proprio partendo dagli elementi che avevano portato al loro arresto in quella circostanza, i carabinieri hanno iniziato, in collaborazione con la guardia di finanza a scandagliare tutte le attività a loro riconducibili. Ne è uscito un quadro si sospetta molto pesate dal punto di vista dell’evasione fiscale, realizzata con la ormai nota pratica delle fatture false ottenute attraverso aziende cosiddette “cartiere” e costruite ad hoc per raggirare il fisco e ottenere quindi agevolazioni non dovute.
Sei gli indagati: oltre ai due fratelli Arabia, che figuravano come amministratori di diverse Srl, altre quattro persone, legali rappresentanti di queste aziende in effetti “teste di legno” nel risiko ideato per produrre contabilità illecita. Tra loro anche due donne, una di origini marocchine e una nata in Sardegna.
L’indagine, coordinata dalla Procura reggiana e dal sostituto Iacopo Berardi, ha portato a perquisizioni in tre studi di commercialisti in centro città, uno di questi molto conosciuto, che curavano la contabilità di queste aziende. Oltre 80 militari tra carabinieri e finanzieri si sono portati via pc, cellulari, tablet, faldoni e documenti amministrativi. Una montagna di materiale che sarà da vagliare con attenzione per avere la dimensione reale dell’evasione.
Perquisite anche tre società di noleggio auto, un autosalone e due aziende del settore delle costruzioni con sede a Reggio Emilia, Castelnovo Sotto, Montecchio e Parma. Perquisizioni anche in alcune abitazioni a Bibbiano, Canossa, Parma e a Cutro. Sono state utilizzate anche due unità cinofile provenienti da Orio al Serio e Bologna e addestrate nella ricerca di denaro contante.

Carabinieri e guardia di finanza impegnati in una perquisizione
Il prefetto Iolanda Rolli ha espresso grande soddisfazione per la brillante operazione, sottolineando quanto sia encomiabile il lavoro che quotidianamente viene svolto dalle forze dell’ordine su questo territorio. “Operazioni come questa – ha evidenziato – sono la dimostrazione palese di come l’attività di prevenzione e repressione di tutti i fenomeni criminali, e in particolare quelli legati al mondo dell’economia e della finanza, sia fondamentale soprattutto nel momento attuale. L’esigenza di rafforzare la tutela dell’economia legale, precludendo spazi di agibilità che potrebbero aprirsi in questo contesto di rilancio, richiede un forte e deciso impegno per garantire una sana ripresa dell’economia”.
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