Nicola Lombardo: ‘Quindi te lo sposto?’
Antonio Maurone: ‘Lo sposti in che senso?’
Nicola Lombardo: ‘Dico, te lo mando?’
Antonio Maurone: ‘Manda manda’
Nicola Lombardo: ‘Io lo faccio oggi e tu già domani ce l’hai’.
REGGIO EMILIA – Conversazione del 3 maggio 2016 tra Nicola Lombardo e Antonio Maurone, due dei 201 indagati. E’ un dialogo-tipo, come ce ne sono tanti nelle 300 pagine dell’ordinanza dell’operazione Billions. Al centro del discorso, i bonifici. I soldi, sempre i soldi. Da spostare, trasferire, mandare. Del resto, l’accusa principale per il gruppo è proprio quella di aver fabbricato una montagna di denaro producendo fatture per operazioni inesistenti a beneficio loro e di imprese sparse in tutt’Italia. Sono gli stessi Luca Bonacini e Giorgio Bellini, considerati tra i vertici della presunta organizzazione, a esplicitare la finalità dell’attività
“Stavo pensando una cosa. Tu la chiami azienda?”. “Sì”. “Ma cosa produce? Soldi”. Denaro che veniva, per l’accusa, movimentato tra banche e uffici postali. C’era letteralmente il “giro-posta“, secondo gli inquirenti. Un’attività di prelievo che consisteva nell’incassare assegni postali vidimati, equivalenti ai circolari bancari. C’è un caso che emerge dall’ordinanza, si parla di assegni emessi dalla Gest Economy con la motivazione “pagamento fattura”, assegni che vengono incassati in diversi uffici postali: San Maurizio, Sant’Ilario, Reggio Emilia 1, Reggio Emilia 6 e Reggio Emilia 8, Albinea, Carpi, Cavriago, Montecchio, Sassuolo, Fiorano Modenese.
Quanto quell’attività fosse sistematica e stabile lo si evince da un’altra intercettazione, un dialogo tra Maurone e la moglie dopo un sequestro da parte della Guardia di finanza di quasi 30mila euro in possesso dello stesso Maurone. L’uomo è turbato, pensa di non poter più continuare col business; la consorte – si legge nelle carte – tenta di consolare il marito paventandogli anche, quale estrema conseguenza, la possibilità di trovare una professione “vera”, slegata dalle false fatturazioni: “Ci troviamo un lavoro tutti e due ed andiamo a lavorare, qual è il problema?”, dice la donna.

La pistola con matricola abrasa sequestrata durante l’operazione Billions
Durante le perquisizioni, guardia di finanza e squadra mobile hanno trovato un fiume di denaro. Ma anche una pistola con matricola abrasa. Era nell’abitazione di Domenico Vasapollo, fratello di Vincenzo, parenti di Nicola, una delle due vittime degli omicidi del ’92 maturati nell’ambito della lotta di ‘ndrangheta per l’egemonia del controllo del territorio reggiano. Sull’arma sono in corso gli accertamenti balistici.
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