REGGIO EMILIA – Piano piano, la movida del centro riparte. Con le difficoltà del caso, dettate dai possibili assembramenti, le attività più gettonate del centro stanno ripartendo e tracciano il loro primo bilancio a pochi giorni dalla riapertura totale.
“Devo dire che la cittadinanza si è riversata, non in percentuale altissima, nelle strade del centro. Si sente piano piano la libertà dei ragazzi e delle persone che ritornano in città”, le parole di Davide Cocconi delle Terme del Colesterolo. Ragazzi che parlano e camminano per le vie del centro, mascherine utilizzate dalla maggior parte delle persone e distanze di sicurezza rispettate, soprattutto nelle distese estive dei locali. Così come successo in piazza Fontanesi in un giovedì sera dove la gente, dopo tanto tempo, ha voglia di riappropriarsi della normalità. “Diciamo che non ci aspettavamo l’afflusso delle persone che c’è stato – ha detto Corrado Montipò di Bistrot Fattorie Canossa – Non è stato un numero elevatissimo, però la gente si è mossa dall’orario dell’aperitivo fino alla cena. Non sono però i numeri della scorsa estate… Cauto ottimismo? Sinceramente sì. La gente esce, rispetta le regole e questo è importante”.
Un problema degli assembramenti che, nel cuore della movida reggiana, è stato riscontrato solo in parte; i gestori dei locali non hanno avvertito particolari problemi in questi primi giorni di riaperture. “Basta chiedere ai ragazzi ‘per favore mantenere le distanze’, sempre con cordialità ed educazione. Loro rispondono ‘Sì sì, scusa scusa’. I clienti stanno rispondendo molto bene”, ha confermato Lizzie Lazzarini del Dimmelotu Café.
Fari puntati anche sul weekend, dove il pericolo degli assembramenti è più alto e i gestori dei locali non nascondono i timori. Su questo tema, nei giorni scorsi il sindaco Luca Vecchi ha lanciato un appello ai reggiani dicendo chiaramente che le cose dovessero cambiare. Un appello che non è passato inosservato: “L’ho sentito, condivido la paura – ha detto Bruno Gilioli del Caffè Fontanesi – Se mi posso permettere, direi che le proibizioni sono già state sufficienti in questi tre mesi. Speriamo che i clienti si comportino in maniera adeguata, noi gestori faremo sicuramente il massimo. Però, non si può pretendere che tutto vada perfettamente: io non posso fare il vigile, ho la mia distesa e cerco di mantenerla il più funzionale possibile e nel rispetto delle regole, poi per il resto però non tocca a me…”.
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