REGGIO EMILIA – La relazione tra l’uomo e ciò che gli sta attorno. Situazioni raccontate dagli autori di Fotografia Europea. “La natura ama nascondersi” è il filo conduttore dell’edizione che ha preso il via ieri sera.
Celati nell’oscurità sono gli scatti e le sperimentazioni del progetto che vede dialogare nove fotografi con gli scatti realizzati da Luigi Ghirri nel 1987. L’esposizione si trova al Palazzo dei Musei, che è soltanto una delle sette sedi dell’edizione 2024 del Festival, senza contare la miriade di spazi del circuito Off.
Anche quest’anno i Chiostri di San Pietro fanno da quartier generale. Tra le mostre visitabili, come tutte fino al 9 giugno, “Permafrost”, di Natalya Saprunova, che pone lo sguardo sulle conseguenze del cambiamento climatico nella Siberia orientale. Yvonne Venegas racconta invece i luoghi abitati dalla sua famiglia e dai suoi antenati messicani nelle miniere del golfo di California. Questo per fare soltanto un paio di esempi dei viaggi resi possibili dai dieci artisti qui presenti.
Reggio Emilia Fotografia Europea 2024Via il velo all’edizione “green” di Fotografia Europea dedicata alla natura. VIDEO