VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Sull’invasione di migliaia di pecore, al pascolo sul nostro crinale, in particolare nella zona del monte Cusna, è pronta a puntare i fari anche la Prefettura. Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ha infatti inviato una lettera all’ufficio del Governo di Reggio per chiedere un interessamento sulla vicenda.
Il caso riguarda la presenza delle greggi fatte arrivare a bordo di tir, come negli anni passati, dall’azienda agricola Tognoni che ha sede a Codroipo, in provincia di Udine, sulle nostre montagne per la stagione estiva in base a contratti stipulati con le amministrazioni degli Usi Civici locali. Contratti che sarebbero però scaduti e sui quali è in corso una battaglia legale. Il Parco ha posto dubbi su questo tipo di attività sostenendo che sia irregolare e che danneggi il territorio.
Sulla questione spunta anche un recente documento. Si tratta di una lettera datata 23 giugno e inviata dal commissario degli Usi Civici di Febbio Dante Rabacchi alla società agricola Tognoni: “I contratti di pascolo in oggetto – si legge – devono ritenersi illegittimi e non più validi“. La lettera si conclude con la seguente intimazione: “Qualora doveste condurre illegittimamente in alpeggio gli animali, adotteremo ogni azione necessaria per la tutela dei diritti e degli interessi dell’ente”. I carabinieri hanno effettuato in zona Lama Lite, nelle ultime ore, un nuovo sopralluogo dopo quello già messo in atto nei giorni scorsi.
A suscitare lamentele é inoltre la presenza dei cani utilizzati dai pastori per vigilare sulle greggi. Nei giorni scorsi un escursionista era stato aggredito da molossi maremmani nell’area di Lama Lite. I gestori del vicino rifugio Battisti alla nostra redazione fanno sapere di avere ricevuto negli ultimi tempi decine di lamentele da parte di visitatori spaventati dai cani a guardia delle pecore.
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