REGGIO EMILIA – Tragedia sfiorata in via Candelù 5 a Reggio, dove sette persone sono rimaste intossicate dal monossido di carbonio. Per loro è stato necessario il ricovero in ospedale, due di loro sono state trasportate alla camera iperbarica di Fidenza. Nello stabile da poco più di un anno viveva la famiglia di egiziani che, secondo quanto riferito da un vicino, aveva comprato l’immobile degradato e per lungo tempo in vendita e aveva lentamente iniziato a sistemarlo, anche se lo stato di abbandono è ancora evidente.
Ieri sera la famiglia, che ha quattro figli minori di età compresa tra 10 e 16 anni e con cui abitava anche la nonna materna, stando a quanto ricostruito dai vigili del fuoco, ha acceso una stufa a legna per scaldare gli ambienti e cuocere alcune vivande, ma il suo malfunzionamento ha causato l’intossicazione, imputabile al molto fumo generato durante la combustione. Dopo i primi malori, sono stati subito chiamati i soccorsi e questo ha evitato conseguenze più gravi.
Sul posto automediche e ambulanze del 118 che hanno portato due delle sette persone intossicate a Fidenza per un trattamento specializzato in camera iperbarica, e la polizia che ha avviato un’indagine sull’accaduto. Lo stabile è stato comunque già dichiarato agibile e gli intossicati dopo le cure sono già potuti tornare a casa, dove per precauzione questa mattina molte finiestre sono state lasciate aperte.
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