REGGIO EMILIA – Avrebbero falsificato un verbale d’arresto. E in questo modo due persone, finite dietro le sbarre, sono state accusate di rapina.
Sono due le ipotesi di reato a carico di tre agenti della squadra volanti della questura di Reggio Emilia: depistaggio e falso in atto pubblico. I poliziotti, due uomini e una donna in servizio da tempo, sono stati sospesi per un anno. Una misura cautelare interdittiva chiesta dalla Procura e disposta dal gip. Parallelamente, lo stesso questore Giuseppe Ferrari ha a sua volta sospeso gli agenti con effetto immediato.
L’inchiesta è condotta dai sostituti procuratori Marco Marano e Jacopo Berardi e ha preso le mosse da accadimenti dello scorso aprile, ovvero due rapine nella zona attorno alla stazione ferroviaria di piazzale Marconi. Il primo episodio il 17 di quel mese, nel sottopassaggio: la malcapitata era stata minacciata e strattonata e le era stato preso il telefono cellulare. A pochi giorni e a pochi metri di distanza, in piazzale Europa, un’altra rapina sempre ai danni di una donna che era stata strattonata e alla quale era stata portata via la borsetta.
Poliziotti sospesi per falso, la Questura di Reggio: “Da parte nostra trasparenza e lealtà”. VIDEO
Uno dei due presunti responsabili per quei fatti, un gambiano di 26 anni, era stato rintracciato quasi subito nascosto dietro a una siepe. L’altro, un connazionale di 21 anni, era stato rintracciato il 23 aprile in seguito a una violenta rissa alle ex Officine Reggiane. C’era stato il ferimento di un giovane nigeriano, rinvenuto a terra dalla polizia. Secondo gli inquirenti, alla base della lite c’era una questione legata allo spaccio di droga.
In quell’occasione, uno dei partecipanti alla rissa, il gambiano 21enne, per la polizia aveva indosso i vestiti descritti da una delle due vittime di rapina. Insomma, caso chiuso e presunti responsabili condotti in carcere. Poi, però, alla Procura è arrivata una segnalazione che ha fatto scattare le indagini sugli agenti che avevano condotto quell’operazione e sul loro operato, un’indagine che ha portato, a ora, alla sospensione dei tre.
Per ora non trapelano dettagli ulteriori. Il procuratore capo di Reggio Marco Mescolini tiene a precisare che “è importante sottolineare come ci sia sempre il polso della situazione da parte degli inquirenti”. La stessa squadra mobile è stata delegata per le indagini sull’azione dei tre agenti adesso sospesi: “Succede quando c’è fiducia”, conclude Mescolini. E da parte del questore c’è il ringraziamento alla procura per la stima.
Reggio Emilia questura reggio emilia procura reggio emilia poliziotti sospesi falso e depistaggio