REGGIO EMILIA – Ha falsificato dati sensibili per ottenere un prestito a cui, viceversa, non avrebbe potuto accedere. Una dipendente comunale di un ente della Val d’Enza è così finita nei guai dopo che, tra febbraio e marzo scorsi, si era fatta inviare dall’ufficio Risorse umane la documentazione attestante i requisiti necessari per la concessione del prestito. Requisiti falsificati negli importi e nelle voci relative ai pignoramenti in atto. La documentazione è quindi stata inviata alla finanziaria tramite la posta certificata dell’amministrazione, facendo credere che la mail fosse stata inviata personalmente dal responsabile dell’ufficio.
L’inganno è stato scoperto dai colleghi della donna, quando la finanziaria ha restituito gli atti per definire l’operazione. La documentazione è stata girata al funzionario che si è recato in caserma dai carabinieri per raccontare il tutto. Le indagini hanno permesso ai militari di ricostruire la vicenda e di denunciare la donna per falsità materiale commessa da pubblico ufficiale e sostituzione di persona.