REGGIO EMILIA – Ci sono società ma anche liberi professionisti tra le imprese che avrebbero usufruito delle fatture, secondo gli inquerenti false, emesse dalle aziende gestite dal ‘Team Reggio’. Così si autodefiniva il gruppo artefice dell’organizzazione smantellata dalla Finanza e dai Carabinieri con la maxi operazione di martedì scorso. Tra i nomi delle imprese destinatarie di fatture emesse, secondo le indagini, per operazioni inesistenti, c’è Francesco Riillo. Si tratta del muratore di 39 anni chiamato a rispondere di omicidio stradale. Dal suo furgone volò sulla strada, a Caprara di Campegine il 17 novembre scorso, il carico di impalcature che travolse un’auto provocando la morte di due giovani di 19 e 21 anni, e il ferimento di un loro amico. Secondo le carte dell’ordinanza dell’inchiesta ‘Minefield’, in favore dell’artigiano la società Emil Sistem Srl avrebbe emesso nel 2019 una fattura per 15.570 euro. Si tratta della stessa società, considerata dagli inquirenti una ‘cartiera’ – in quanto nata per fatturare operazioni inesistenti -, che nello stesso anno emise una fattura per un importo di 45.850 euro a favore della Dimora D’Abramo.
Specializzata in particolare nell’accoglienza dei richiedenti asilo, la cooperativa sociale risulta destinataria anche di una seconda fattura, da 24.382 euro, stavolta emessa dalla New Era Srl, un’altra società della rete di cosiddette caritere.
La Dimora D’Abramo era stata lambita anche dall’inchiesta Perseverance, venuta alla luce nel giugno di un anno fa, quando le furono contestate nove fatture, false secondo gli inquirenti, ricevute sempre nel 2019, per un valore complessivo di 59.900 euro. All’epoca dei fatti il legale rappresentante della cooperativa era Luigi Codeluppi.
Tornando alla maxi operazione di questi ultimi giorni, compare anche una società sportiva dilettantistica tra le realtà che si sarebbero avvalse delle fatture emesse dalla Emil Sistem Srl. E’ la Jet Motor Sport, con sede a Vignola.
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