REGGIO EMILIA – Un risultato storico: nella notte la triatleta reggiana Fabia Maramotti ha chiuso al terzo posto nella sua categoria (25-29 anni) la finale Ironman alle Hawaii, al 39° posto assoluto femminile su 1.247 partecipanti da tutto il pianeta. Una impresa doppia, perché la gara è iniziata in salita a causa di una forte emicrania. Per due volte, come ha raccontato lei stessa al traguardo, ha rimesso nuotando i 3,86km della prima frazione tra le onde dell’oceano Pacifico. Difficoltà che non le hanno impedito di uscire dall’acqua in quarta posizione di categoria e ventesima assoluta in 57’17”. Poi i 180 km di bici. Solo dopo la metà del percorso, sfidando il caldo e il vento, Maramotti ha iniziato a ritrovare se stessa. “Da lì in poi è iniziata la mia gara e ho dato tutto, anche se tutti sanno che la corsa non è la mia specialità migliore”. Per alcuni chilometri è anche stata seconda, poi terza al cambio con la frazione chiusa in 5h 10′ 14″. Infine la maratona, 42.195 metri, corsa in 3h 46′ 10″. Festa grande al traguardo, tagliato in 10h 4′ 34″, il podio proietta Fabia Maramotti (tesserata per il Triathlon Grosseto, nella vita lavora nell’azienda di famiglia Max Mara) nella storia dello sport reggiano e italiano. Ora giusto il tempo di ricaricare le pile in vista della maratona di New York, il prossimo 6 novembre.
Abbiamo chiesto un commento a Mondo Vecchi, reggiano, dal 2006 al 2016 recordman italiano a Kona con 6 partecipazioni (poi superato da Mauro Ciarrocchi, quest’anno alla nona partecipazione) e un ottavo posto di categoria 50-55 anni come miglior risultato. Pochi lo sanno, ma una decina di anni or sono Fabia Maramotti ha utilizzato per gli allenamenti in bici in inverno gli stessi rulli di Vecchi. “Fabia ha compiuto una impresa ciclopica, perché a Kona il livello è altissimo con tutti i migliori atleti del mondo. E’ una ragazza fantastica e merita tutti i risultati che sta ottenendo. A me il triathlon ha dato tanto. Per 10 anni sono stato l’italiano con più partecipazioni alle finali mondiali. Il mio rimpianto è non essere salito sul podio (avrebbe avuto ottime chance nel 2007 con il cambio di categoria, ma fu costretto a rinunciare per problemi fisici), sono contento che ci sia riuscita Fabia”.
Il suo commento a fine gara
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