REGGIO EMILIA – “Riaprire una parte delle ex Reggiane, chiusa da 70 anni, è un cambiamento che lascia il segno”, ha affermato Luca Torri, amministratore delegato di Stu Reggiane.
L’abbattimento di una parte di muro che faceva da confine all’area è avvenuto per consentire la realizzazione di una rotatoria. Sorgerà su viale del Partigiano, nei pressi della pista di avviamento al ciclismo. Da qui, ci si potrà immettere su viale Ramazzini, più precisamente sul cosiddetto “braccio storico” del viale, il tratto cioè che, parallelo a via Adua, si snoda tra i capannoni delle ex zona industriale trasformata in parco innovazione. Proprio sul nuovo asse avrà l’ingresso principale il Capannone 18.
“Parliamo di un viale con caratteristiche di boulevard, ossia una corsia centrale con arredo verde ai lati più una pista ciclopedonale. La carreggiata verrà utilizzata come strada cittadina e percorsa anche dagli autobus e diverrà la porta d’accesso a tutte le Reggiane”, ha spiegato Torri.
L’opera, dal valore di 3 milioni di euro, appaltata dalla società di trasformazione urbana Stu Reggiane, verrà terminata entro ottobre. Si tratterà del completamento di un primo intervento epocale: la demolizione, avvenuta lo scorso dicembre sull’estremità opposta del tratto stradale, di un altro muro, quello eretto nel 2000 per chiudere il passaggio a livello sulla linea ferroviaria Reggio-Guastalla.
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