REGGIO EMILIA – “Quando 8 anni fa partimmo c’era tanta diffidenza intorno alla complessità di questo progetto, oggi possiamo dire che la rigenerazione di quest’area, i benefici sul quartiere e sulla città sono concreti e davanti agli occhi di tutti. Aggiungo anche un invito al mondo privato ad investire su quest’area”. Così il sindaco Luca Vecchi. Perché il quartiere di Santa Croce sta cambiando volto e si apre alla città.

Il braccio storico di viale Ramazzini sarà presto percorribile: attraversava l’area dei capannoni delle ex officine, era chiuso da 70 anni. Ora potrà collegare viale del Partigiano, all’altezza della pista di ciclismo al centro Malaguzzi; un boulevard che corre a fianco del capannone 18 del parco Innovazione. Le ex Reggiane al centro dell’operazione di rilancio del quartiere. E’ qui che sorgerà la quarta sede universitaria, il polo del digitale ed è in questo contesto che si inserice il nuovo progetto sulla palazzina uffici delle ex officine. “La palazzina M diventerà uno studentato, una residenza per studenti – spiega Luca Torri, presidente di Stu Reggiane – Un immobile altamente qualificato sia dal punto di vista tecnologico che sociale”.
L’edificio è stato per anni dimora di senza tetto, abbandonato al degrado. Da settembre è chiuso e vuoto. L’intervento di recupero, da 14 milioni di euro, è stato candidato ad un bando del ministero dell’istruzione.
Ci saranno 30 stanze singole e 25 doppie, una biblioteca, le sale studio, una cucina comune. Ma ci saranno anche spazi aperti a tutto il quartiere e tutta la città, una palestra fitness e una sala conferenze.
“Il tipo di intervento mira a conservare il più possibile le caratteristiche storiche, pur intervenendo con elementi di innovazione, lavorando sulla sostenibilità dell’edificio, su fonti energetiche alternative, sul recupero dell’acqua”, spiega l’architetto Andrea Rinaldi.
“Nell’accordo che abbiamo fatto, abbiamo l’impegno di gestire per 25 anni la struttura – chiosa Marco Corradi, presidente di Acer – Cogliamo l’occasione per dare una risposta ai bisogni che hanno gli studenti, che significa avere la possibilità di avere un alloggio a costi sostenibili, che per un ragazzo che studia è molto importante”.
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