REGGIO EMILIA – Comune, Ausl, diocesi, Regione, Stu Reggiane Spa, Caritas, rete del volontariato e della cooperazione sociale: sono i soggetti che compongono la cabina di regia impegnata nel progetto “Reggiane Off” dedicato all’assistenza dei senza tetto che avevano trovato rifugio nell’ex complesso industriale, un centinaio di persone. Gli ultimi a lasciare lo stabilimento erano stati in 12.
Tutti sono dislocati in un sistema di ospitalità diffusa sul territorio e in modalità diverse: in appartamenti, comunità e strutture di accoglienza, alberghi convenzionati. Un percorso che continua: questo il concetto rimarcato nel corso della conferenza organizzata stamattina in Municipio. L’obiettivo è quello di arrivare a un reinserimento nel tessuto sociale e occupazionale.

I relatori della conferenza di stamattina in Comune
I primi passi concreti consistono nella presa in carico da parte dei servizi sociali e dei servizi sanitari specialistici (per fragilità psichiche e uso problematico di sostanze), l’iscrizione di residenza anagrafica, l’assegnazione del medico di base. Sono previste, inoltre, attività di formazione, orientamento e inserimento occupazionale attraverso un progetto dedicato che sarà avviato entro il prossimo novembre.
Prosegue, intanto, alle ex Reggiane il lavoro di sorveglianza coordinato dalla prefettura per impedirne il ripopolamento: nelle prossime settimane sarà installata la nuova illuminazione, con particolare riguardo ai capannoni murati in questi giorni e alle aree di pertinenza.
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