REGGIO EMILIA – “Di Reggio mi ha colpito la storia che si mischia alla modernità, come la stazione dell’alta velocità o i ponti di Calatrava. Poi c’è una zona più industriale invecchiata, seguito dalla magnificenza della parte più antica della città”. Ha osservato Reggio e ha approfondito le caratteristiche del suo tessuto sociale e culturale l’artista britannico David Tremlett. Specializzato in pittura murale, ha esposto a livello internazionale in gallerie come la Tate Britain a Londra, al Centre Georges Pompidou di Parigi e al Museum of Modern Art di New York. Tremlett ha anche un rapporto speciale con l’Italia e ora a Reggio realizzerà un grande intervento artistico permanente all’Ex mangimificio Caffarri, sui 13 silos.
“Il mio lavoro si concentrerà sui silos costruito a metà del ventesimo secolo, sono enormi. Sarà interessante vedere come lo spazio sarà rigenerato”.
L’intervento verrà inaugurato il prossimo autunno insieme alla mostra “Another Step”, negli spazi espositivi dei Chiostri di San Pietro. “Il nome di Tremlett è uscito proprio per la sua capacità di entrare nella vita e nelle comunità dei luoghi che visita – spiega Marina Dacci, curatrice della mostra – Non è mai solo una operazione decorativa”.
“I Chiostri di San Pietro sono un luogo che intendiamo posizionare definitivamente a livello nazionale e internazionale come spazio vocato all’arte contemporanea”, aggiunge Maurizio Corradini, presidente Fondazione Palazzo Magnani.
L’intervento fa parte del progetto “Invito a” ideato da Claudio Parmiggiani che coinvolge protagonisti dell’arte internazionale per pensare e produrre installazioni per luoghi della città. Ne sono un esempio l’opera di Sol Lewitt realizzata nella Sala di Lettura della Biblioteca Panizzi e l’opera d’arte collettiva “CuriosaMeravigliosa” di Joan Fontcuberta sulla facciata del Palazzo dei Musei.
Reggio Emilia arte silos David Tremlett ex CaffarriDa mangimificio a centro creativo: festa per la nuova vita dell’ex Caffarri. FOTO & VIDEO